Natale: Dio con noi, uno di noi

Carissimi, a conclusione dell’Anno della Misericordia, in cui abbiamo sperimentato l’immenso amore di Dio, ci prepariamo a vivere un nuovo Natale, con cuore rinnovato e più disponibile agli altri.

Di fronte al “Dio-Bambino” che ci viene incontro nella sua fragilità,non possiamo rimanere insensibili e dal nostro essereemerge la tenerezza e lo stupore di cui siamo capaci,per includere in un abbraccio di accoglienza tutti ipoveri e i piccoli della terra.Il Figlio di Dio si fa uomo per condividere tuttodella nostra vita e della nostra storia. La Lettera agliEbrei afferma: “Entrando nel mondo, Cristo dice: Tunon hai voluto né sacrificio né offerta, un corpo mi haipreparato. Allora ho detto: Ecco io vengo per fare o Diola tua volontà”. E’ questa la strada scelta da Dio Padreper rendersi vicino a noi e rivelarci in Gesù il suovolto d’amore.“Un corpo mi hai preparato”: un corpo che èil luogo della presenza di Dio e del suo Spirito; uncorpo che è parte integrante del Figlio di Dio, fattouomo, e con il quale Gesù entra in contatto con glialtri; un corpo che dona grazia e salvezza.In questo ci è maestro papa Francesco che non silimita a parlare, ma tocca le persone, le abbraccia, leguarda negli occhi… questo atteggiamento è fondamentaleper le persone con disabilità che, nel contatto,sentono la presenza e la tenerezza di chi le ama.Questo Gesù, oggi, si rende presente nella Chiesa, neisacramenti, in noi e negli altri… noi siamo chiamaticome discepoli a comunicare un Gesù non ideale, maconcreto, vicino, presente, pronto ad accarezzare e adabbracciare.Proprio per questo il Natale è meraviglioso. Si puòdire ciò che si vuole: che è consumistico, che è festaiolo,che è questo o quell’altro. Sta di fatto che, allafine, conquista tutti. Sarebbe sciocco se noi cristianicercassimo di attutirne l’impatto sulla gente. Invecedi lamentarsi di quelli che ne oscurano il senso autentico,impegniamoci invece per farlo riemergere dallacoscienza di ciascuna persona e, se possibile, farlosentire sempre di più.Il Natale è un mistero di luce e di gioia che ognianno riviviamo nella fede. Gesù, il Figlio di Dio, Lucedel mondo, viene ad abitare fra noi e rimane con noi.La Chiesa, a Natale, nella messa continua a far risuonareil canto degli Angeli nella grotta di Betlemme:“Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terraagli uomini che egli ama”. L’inno del Gloria è un’esaltazionedi Gesù che viene in mezzo a noi. Il cantodella gloria di Dio è la forma suprema di adorazione.L’evangelista Luca narra che alla nascita di Gesù, ipastori avvolti dalla gloria di Dio, dalla nube di luce,si trovano nello splendore di questa gloria.Con queste parole e con questi sentimenti auguroa tutti voi un Santo e Felice Natale. Don Giulio